Breath Project

Shooting collettivo esperienziale di nudo in Natura

Quando è stata l’ultima volta in cui ti sei sentito completamente libero di esprimere la tua essenza?

Bretah nasce dalla volontà di creare un momento di unione e condivisione, un’esperienza di introspezione personale e collettiva attraverso l’energia dei corpi in movimento, immersi nel verde respiro della Madre Terra che ci ama per ciò che siamo.

Un momento in cui ognuno, offrendosi a servizio dell’arte, possa ri-scoprire se stesso con occhi nuovi, mettendosi a nudo senza timore di giudizio o imperfezioni.

Breah vuole essere un luogo sicuro basato sui valori dell’empatia e del rispetto, in cui ogni partecipante possa sentirsi libero di fluire, urlare, danzare, abbracciarsi, trovare la bellezza negli occhi dell’altro e rendersi conto che la felicità risiede nei momenti in cui ci si concede di emozionarsi. L’estraneo sarà nostro fratello, la vulnerabilità sarà la nostra forza, i piedi affonderanno nella terra e la mente si spingerà verso il cielo.

Saremo connessi in una rete di energia più grande, generata dalla magia della creazione, dal contributo del singolo per un obbiettivo comune: vivere un’esperienza unica.

Breath è una giornata laboratoriale in cui professionisti guidano i partecipanti nello svolgimento di esercizi ed attività di gruppo basati sulla conoscenza di se stessi attraverso il corpo, la vocalità, il movimento, indagando la dimensione rituale e primordiale che da sempre accompagna l’uomo nella scoperta del mondo. Il tutto documentato dall’occhio creativo della fotografa Dalila De Luca.

“lo shooting che abbiamo fatto insieme – mi viene da dire insieme, perché ho sentito Dalila tra di noi come se a sua volta stesse correndo, danzando, abbracciando, guardando con noi, solo, dietro una macchina – é stata una delle esperienze fotografiche più rilevanti degli ultimi anni in cui ho posato.
Mi sono sentita incredibilmente parte di qualcosa, lasciando alle spalle l’alienazione e il rumore della città, delle aspettative, del lavoro. Cerco di rievocare spesso quelle immagini quando penso alla bella utopia che desidero nella mia vita.
Un’alternativa alla solitudine è possibile, anche con il diverso da noi, e questo Dalila è riuscita a restituircelo.” 

– Luna

Perchè la scelta del nudo?

LA MIA RICERCA ARTISTICA

Il mio lavoro affonda le sue radici nella convinzione che il mezzo fotografico racchiuda in sé un grande potere terapeutico.
Da qui i miei studi sulla “Fototerapia” che mi hanno portato a sviluppare i miei progetti con un approccio sabato sulla fiducia, sull’empatia e sul senso di cura.

Sono sempre stata affascinata dal linguaggio non verbale, da tutto ciò che fa parte del sensoriale, dal mondo delle energie che si trasmettono attraverso il contatto fisico.
È da qui che nasce il mio interesse nel fotografare i corpi: il nostro corpo ci permette di esprimerci e comunicare con mondo nel modo più primordiale e naturale che l’essere umano possiede fin dalla nascita, poiché è direttamente collegato al nostro inconscio.
Questa modalità non ammette falsità, il linguaggio del corpo, a differenza di quello verbale, non mente.
Sperimentando il mio bisogno di raccontare l’essenza delle persone, la loro vulnerabilità e la loro forza, la loro storia di vita attraverso la memoria della pelle, ho cominciato a capire che vi era una felicità profonda nel gesto dello spogliarsi, uno spogliarsi che psicologicamente agisce in modo simbolico: da tutti i pregiudizi, gli stereotipi, da tutte le aspettative che gli altri proiettano su di noi, talvolta dalle maschere che noi stessi indossiamo per piacere agli altri.
Ci vuole molto più coraggio nello stare nudi e mostrarsi per quello che siamo.
Il rapporto con la natura e i suoi elementi, è stata la chiave per la mia fotografia, tornare ad essere alberi, semi, foglie, ruscelli, ritrovare quella libertà dove il corpo diventa parte integrante della terra e dell’acqua, dove poter sperimentare il silenzio, la lentezza, sentire il battito del nostro cuore: esistiamo.